Fuori fase

10 01 2012

Ieri sera pensavo a questo stato d’animo, allo stato delle cose, e allo stato dell’arte della mia vita e ho concluso, tra me e me: “devo farci un post”.

Pensavo alle diverse fasi che uno vive, volente o nolente, ognuna con il suo bagaglio di divertimento e ossessione, di depressione e menefreghismo. Così, con una sana ed incosciente noncuranza di quello che verrà dopo. Perchè tanto, si sa, l’importante è stare bene oggi. Ad esempio…. 

Ho avuto la fase “studentessa universitaria”. Finita (ahimè).

Ho avuto la fase “giovane precaria”. Conclusa (?!)

Ho avuto la fase “chat”. Morta e sepolta.

Ho avuto la fase “Skype”. Kaput.

Ho avuto la fase “single disperata”. Passata (e per fortuna!).

Ho avuto la fase “blogger”. (Eppure tuttora sporadicamente intermittente).

Ora vivo la fase “madre di famiglia”, e non mi dispiace nemmeno un po’…..

Ma viviamo in un’epoca troppo strana, in cui tutte le conquiste dei nostri nonni/genitori sembrano messe in crisi: il lavoro fisso, la casa di proprietà, il diritto alla vita stessa. Sono crollate tante certezze, e immaginare un futuro per i propri figli diventa una specie di rebus. Chissà se potrò farla studiare come i miei hanno fatto con me? Sì, i sacrifici li faccio anch’io….. ma se i soldi – stì maledettissimi soldi – mi bastano oggi a malapena a pagare il mutuo e le bollette, come potrò mettere da parte un gruzzoletto per mandare all’università la pupa?! BOH.

Perciò basta, mi dichiaro, qui ed ora, volutamente fuori-fase. E andiamo ancora avanti, seppur in ordine sparso.